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Io la vedo così: il demone - che esiste eccome - è una sorta di percezione inconscia del fatto che, se si fermasse per farti attraversare, il tizio dovrebbe mettere in questione un intero sistema basato su violenza e sopraffazione (ai più noto col nome di "Roma"), e così facendo rischierebbe di trovarsi esitante, impreparato, o anche solo lievemente rallentato, alla successiva occasione di scontro (e ce ne sono a migliaia ogni giorno, non solo in strada), e di essere così inevitabilmente sopraffatto, schiacciato, masticato e risputato.

Il gesto della mano alzata è, dunque, un invito al mutuo riconoscimento, al sapersi entrambi pedine di un gioco infernale più grande, in cui solo casualmente a te tocca oggi il ruolo di pedone e a lui quello di automobilista. Che poi ci sia un fondo di senso di colpa, in questa reazione, mi pare evidente: la mano alzata vuol dire pure "scusami, sono un vile e non ho la forza di sottrarmi alle leggi disumane di questo universo concentrazionario, per questo ti metto sotto - o comunque ti faccio sentire come se potessi essere messa sotto in ogni istante - ma questa violenza non è cosa mia, è generata da questo sistema a cui non riesco a oppormi; abbi pietà della mia umana debolezza e amami come un fratello anche se a momenti ti stacco un braccio".

Questo spiega anche lo speculare atteggiamento di rivalsa che si impadronisce di te quando riesci a conquistare le strisce. Perché a quel punto non stai solo imponendo la tua affermazione personale, ma - come una specie di Rosa Parks dei pedoni - stai sfidando un intero universo di valori (più o meno forzatamente) condivisi. E si sa che gesti del genere hanno sempre una risonanza politica.

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Che meraviglia, quanta verità.

Mi riconosco perfettamente nel ruolo di pedina ma, purtroppo o per fortuna, sono sempre pedone e mai automobilista. Al massimo occupo il sedile del passeggero, dove spesso svolgo un'opera di sensibilizzazione, rendendomi non piacevolissima. E allora sì, la mia è sicuramente una missione, ne sento forte il peso ma il tuo commento mi incoraggia a non arrendermi. Maregge, come si dice a Roma.

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Non fa una grinza!!! Logica da sillogismo!!!

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💞

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Ciao, anche qui team demone della camminata lenta sulle strisce. Ma mi differenzio per la bestemmia e le parolacce sempre, durante gli attraversamenti romani, anche se sono accompagnata da figlia 5enne. Le sto dando un brutto esempio? forse ma nel frattempo sta capendo che la prepotenza è sbagliata (spero).

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Capisce, capisce, sono sicura che capisce!

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Nelle rare vittorie lavorative dopo serie infinite di sconfitte confesso di fare un pugnetto alla Sinner o, se proprio sto alla canna, un dito medio nascosto ed elegante. Sono una brutta persona. Per le strisce, un gesto estremo: fermarsi a legare le scarpe.

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Dito medio in tasca, ottima idea. Io alle volte faccio le corna in tasca, quando mi dicono qualcosa di positivo... ma quello è tutto un altro demone mi sa!

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