Domenica scorsa non ti ho scritto e non mi devo giustificare, perché siamo ormai d’accordo che ti scrivo solo quando mi va e se salto ogni tanto non c’è alcun problema. Eppure eccomi ad aprire la newsletter di oggi parlandoti della mia assenza della scorsa settimana. Non c’è niente da fare, la giustificazione all’inizio non resisto e te la metto.
Il consiglio prezioso
Cold feet: Cambiare idea a cose fatte è molto più facile che dosare prima entusiasmo, amore o paura.
Riflettevo
Fatti anche spiegare perché non ti ho scritto così almeno capitalizziamo questa excusatio non petita.
È successo che la sera prima di scriverti ho parlato tantissimo di te e della newsletter. E mentre spiegavo chi sei e cos’è la newsletter, ho anche detto quanto ti reputo importante e quanto in qualche modo mi fai bene. Insomma, ti ho fatto una vera e propria dichiarazione d’amore a cui mi dispiace tu non abbia assistito. Poi sono tornata a casa con l’aria ancora invaghita, mi sono messa a dormire e il giorno dopo mi è passata la voglia di scriverti.
E mi dispiace davvero che tu non abbia sentito le belle parole che ho speso per te, perché quelle negative, di quanto tu spesso mi metta a disagio e di quanto tu sia in grado di stuzzicare le insicurezze che ho accumulato, ecco, quelle te le ho manifestate in tutti i modi.
E penserai che non è carino da parte mia, lo capisco, farti notare sempre e solo le cose negative, però c’è da dire che ogni volta che me la prendo con te poi alla fine ho sempre più voglia di scriverti di prima. Ti ricordi che poche settimane fa ti avevo detto che non ti avrei più scritto ogni domenica? Bene, ho saltato una domenica da quel giorno? Mai. Invece in questo caso, dopo essermi sperticata in parole d’amore, mi sono svegliata con un “ma chi ti conosce” in testa.
È stato come quei “ti amo” affrettati che quasi ti sfuggono di bocca e che, appena pronunciati, ti fanno passare ogni voglia di frequentare una persona. Io ora faccio uno sforzo di memoria niente male per ricordarmi quella sensazione - visto che sono fuori dai giochi da parecchi anni e tutto sembra blurrato quando ripenso alle relazioni passate - però questo meccanismo del “ti amo” improvviso in grado di radere al suolo un interesse un po’ me lo ricordo. E se mi concentro me ne ricordo proprio il peso. Mi ricordo la frazione di secondo leggerissima provata nel pronunciarlo e l’accumulo progressivo di gravità e nausea che ti affossa passo dopo passo mentre te ne torni a casa subito dopo aver voltato le spalle al beneficiario di quel tuo slancio impulsivo.
E non capita solo nelle relazioni affettive. Succede anche quando si prende una decisione importante o quando si assume un impegno. Quell’impegno, che ti sembrava abbastanza definito mentre stavi decidendo, ti sembra poi di metterlo a fuoco davvero, con tutti i suoi contro, solo dopo averlo assunto definitivamente, solo dopo una sorta di “per sempre”. Ecco, per me questi sono stati un po’ i giorni del “per sempre”. Nel senso che ho pensato parecchio a quel close up rapidissimo che ti pone all’improvviso faccia a faccia con qualcosa che appariva innocuo o familiare e che invece da vicino poi ti appare mostruoso.
Hai visto per esempio quant’è brutta una formica da vicino? Sì, sarà anche piccola e apparentemente inoffensiva ma se ti avvicini scopri che è mostruosa. E il fatto che le sue dimensioni siano in grado di camuffarlo forse mi terrorizza ancora di più.
Che poi a me le formiche facevano paura da morire anche prima di aver visto questa immagine. Mi sa che te l’ho già raccontato, non mi ricordo, si chiama mirmecofobia. E questa specifica formica da film horror adesso mi ha dato ragione. Mi ha detto che in qualche modo ha senso aver paura delle formiche e di tutte quelle cose piccole che ci circondano e di cui non siamo in grado di vedere i dettagli a occhio nudo.
Ti dirò di più, a me una cosa piccola fa paura proprio perché è piccola. Perché il suo essere minacciosa nonostante sia piccola evidenzia ancora di più una mia vulnerabilità. Anche perché le cose piccole spesso sono piccole solo perché viste da lontano, ma anche se sono lontane non vuol dire che tu sia al sicuro. Tutto si può avvicinare all’improvviso, piombarti addosso quando meno te l’aspetti, proprio mentre pensi di avere la garanzia di una distanza.
E spesso sei proprio tu ad avvicinarle troppo e troppo in fretta queste cose, a esporti con un “ti amo” affrettato, con un “per sempre” che ti inchioda spalle al muro e ti fa mancare l’aria.
Ma, anche questa volta, è il tempo a rimediare ai danni che si creano con lo spazio, perché basta far passare qualche giorno ed ecco che si riacquista lucidità. Si guarda di nuovo all’obiettivo, si ritrova l’equilibrio dopo un salto, si rimette a fuoco uno stato d’animo. E si può tornare anche a scrivere una lettera d’amore più composta, consapevole e sentita.
Visto letto sentito 🙈🙉🙊
Purtroppo in questi giorni ho visto solo roba che mi ha deluso. Così questa domenica, invece di suggerirti qualcosa, ti faccio un gran favore e ti sconsiglio di guardare The Watcher e Vatican Girl. Secondo me sono un po’ una perdita di tempo e purtroppo te ne accorgi solo alla fine, dopo averlo perso questo tempo. Ti metto pure i link perché magari vuoi smentirmi: sono apertissima al confronto, figurati.
Pinkabbestia
Solo qualcosa di rosa (powered by Edoardo che ha una vita stranissima)
Du spicci
Per l’inverno che non deve arrivare mai.
H&M - € 69,99
Saluti
Questa newsletter è una mia velleità, una cosa piccola che ogni tanto mi fa paura. Parlane e condividila in giro per esorcizzarla insieme a me.