Ho comprato un vaso a forma di testa di ariete. È un vaso che volevo da un sacco di tempo ma costava parecchio, quindi ho aspettato un po’ prima di comprarlo. Poi, quando mi sono accorta che non era più in vetrina nel negozio dove l’avevo adocchiato, sono entrata per comprarlo e mi hanno detto che non l’avevano più, era finito.
Nessun problema, l’ho comprato su Amazon.
Il consiglio prezioso
Floating so high up off the ground: Dove sei non dipende da chi ti sta osservando.
Riflettevo
No, non ti voglio parlare di come si vuole sempre di più una cosa quando non la si può avere. Anche perché secondo me non è vero, e anche quando è vero poi c’è Amazon, quindi non è vero comunque. Quello che ti voglio raccontare invece è di come questo vaso doveva essere messo in un posto e invece adesso sta da un’altra parte.
Questo montone dallo sguardo serissimo l’avevo immaginato nella libreria del soggiorno, nel punto più visibile della stanza più frequentata della mia piccolissima casa. Qualche giorno prima di riceverlo, però, un amico mi ha regalato dei fiori, dei bellissimi tulipani che fanno perfetto pendant con una lampada arancione, e che quindi ho messo in un altro vaso, proprio lì accanto alla lampada, dove sarebbe dovuta andare la testa di ariete.
Ora di sicuro i tulipani presto appassiranno e quindi facilmente l’ariete potrebbe riprendersi il posto che gli spetta di diritto. Ma nel frattempo io l’ho parcheggiato temporaneamente su un’altra piccola libreria, che funge anche da scrittoio, nella stanzetta più defilata, dove di solito si guarda la tv o si lavora o si scrive la newsletter o si seguono corsi online.
Quella stanzetta di recente sta subendo una forte rivalutazione nella mia testa, non solo perché ospita il mio nuovo amico ovino, ma anche perché mi sono resa conto che gli spazi in casa sono contenuti e questa cameretta di sfogo è un peccato che resti così intima, così poco condivisa con chi viene a trovarmi a casa.
Certo, il montone là dentro da qualche giorno sta facendo la differenza, gli va riconosciuto. Perché mi guarda fisso un po’ dall’alto mentre sto al computer, e mi ricorda che dovrei anch’io trovare lo spazio più giusto per me, indipendentemente da quello a cui sembro essere destinata.
E mi fa un po’ ridere, perché in questo momento sono impegnata su così tanti fronti - tra lavori diversi, corsi che seguo e che non c’entrano niente con neanche uno di questi lavori, problemi diversi di o con persone diverse, scadenze varie - che non so neanche immaginarmelo un posto, un singolo posto dove poter stare bene.
Ma lui è un ariete mi dico e anch’io sono ariete e forse me lo sono un po’ scordata che sono ariete. E se c’è una cosa che è utile del mio essere ariete, e dell’oroscopo in generale, è che puntualmente qualcuno ti dice quanto questo tuo segno sia fico e perché. E io mi sono sempre sentita ripetere, fin da piccola, che sono proprio brava ad andare dritto per la mia strada, ad abbattere portoni, a guardare avanti, proprio come l’ariete che ho sopra lo scrittoio e che guarda avanti, e davanti a sé ha me, e quindi mi fissa.
E però a me non sembra di guardare avanti, tanto che non riesco manco a mantenere il contatto visivo con l’ariete che mi fissa. E spesso mi sforzo pure di guardarlo negli occhi per qualche secondo, per dimostrargli che non lo temo, ma poi abbasso lo sguardo e torno sul computer e sul computer ho tre diversi account email, uno di lavoro, uno personale e uno per la newsletter, e tre diverse cartelle aperte, ciascuna con dentro parecchi file, e poi il browser con mille finestre, e io non so bene a cosa dare priorità e ne scelgo una a caso ma poi mi dico che forse dovrei organizzarle queste priorità, e allora prendo un quaderno e provo a fare la lista delle priorità ma per farla devo capire a cosa tengo di più e che obiettivi ho, e allora mi agito e sollevo la testa dal quaderno ma sopra c’è sempre l’ariete che mi fissa e quindi mi alzo e me ne torno in soggiorno.
E in soggiorno ci sono dei tulipani che non guardano me, se ne stanno lì colorati a non fare niente e ad appassire. Erano così raccolti, così verticali, lunghi verso l’alto quando sono arrivati e ora invece cominciano ad accasciarsi un po’ in tutte le direzioni. E mi sembra mi somiglino di più con questa tendenza a muoversi di lato, anche se affaticati, o forse proprio perché affaticati, resistendo anche alle aspettative di chi li guarda.
Mi ripeto allora che non è sbagliato e non vale meno rispetto all’andare avanti, questo movimento disordinato e stanco, l’importante è non indietreggiare, non scappare, e per questo torno nella stanzetta, mi risiedo al computer e continuo a fare le mie cose mentre l’ariete mi osserva.
Che impari lui a guardarmi in modo diverso.
Pinkabbestia
Solo qualcosa di rosa
Du spicci
Magari un eyeliner colorato ti cambia lo sguardo, che ne sai.
Sephora - € 14,99
Saluti
Questa newsletter è una mia velleità, che è un po stanca e non sa bene come si muove ma tu falla andare avanti suggerendola in giro.
Dai dai, newsletter di Maria non stancarti anche se non sai dove stai andando, a noi piaci (tanto tanto tanto) così.
La tua newsletter è uno degli appuntamenti che aspetto qui dentro, e mi piace molto l’andamento della tua scrittura 🌷