L'uovo o la gallina?
Questa newsletter è una mia velleità che non sempre va d'accordo con la tradizione.
Ti piace la pasqua? Per me è una festa un po’ sottotono. Non solo quest’anno, dico in generale. La trovo sciatta, confusionaria, perché manca di atmosfera e non ha un’identità forte. E poi non dura abbastanza. Non la associo neanche a un abbigliamento caratteristico (a differenza del natale) perché il clima è sempre boh. E ogni anno cade in giorni diversi, non ha nemmeno una data precisa.
Alcune volte mi ha anche rubato la scena sovrapponendosi al mio compleanno. Quest’anno no, tocca a Viviana, che compie gli anni oggi. Auguri Vì!
Io il 31 sono stata festeggiata a dovere invece. Ho anche ricevuto un’illustrazione da NECOS, con cui lavoro. Non è/sono bellissima?
E poi ho trascorso un pranzo meraviglioso a casa di due amici. Un pranzo che mi ha reso genuinamente felice, nonostante un disguido iniziale che ovviamente ti racconto. Visto che mi stavo imbucando da loro ho pensato fosse il caso di ordinare e portare lì del cibo sfizioso. Peccato che proprio loro come regalo mi avessero fatto recapitare a casa, poco prima di uscire, il medesimo cibo sfizioso. Lo stesso, preso nello stesso posto.
Il punto è che non era previsto il rientro in zona arancione per il mio compleanno e quindi tutti mi immaginavano a festeggiare in lockdown sprofondando nella tristezza e nel cibo. E proprio per questo anche altri amici hanno pensato di mandarmi mille manicaretti a casa. Ecco, mi sono ritrovata sommersa dal cibo e con un disturbo da stress post traumatico per tutte le volte che ho dovuto rispondere al citofono.
Una gran confusione insomma. Una luminosa, inaspettata, molto calorica confusione.
Il consiglio prezioso
Control Freak: Se lasci tutti a briglie sciolte sarà un casino. Ma ti farà ridere.
Riflettevo
Il primo glitch del compleanno si era già verificato, appena sveglia, sul sito dell’INPS (errore mio aprirlo, lo so), dove ho scoperto che sulla mia anagrafica c’è la curiosissima voce “cognome acquisito” che riporta il cognome di Marito. Ora non è che io sia così gelosa del mio cognome (è Cozza, figurati) ma vedere quella riga mi ha fatto impressione. E sì, forse non ti sto dicendo nulla di nuovo, ma non è assurdo?
Secondo il nostro Codice Civile
La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante lo stato vedovile, fino a che passi a nuove nozze.
Cioè io mi ritrovo questo cognome acquisito, che perdo solo se divorzio, e ne acquisisco un altro se mi risposo. Tutto in automatico. Con grandissima fluidità da parte della macchina burocratica. Che se penso a quanta fatica si fa per passaggi ben più banali questo aggiornamento automatico mi sembra fantascienza.
Non cambia nulla per carità, io mi ci sono imbattuta per la prima volta tre giorni fa e sono sposata da quasi cinque anni. Ma non è assurdo che non abbia voce in capitolo su un cognome che “acquisisco”? Cioè non solo non me lo chiedono ma non mi posso neanche opporre?
È vero, si tratta di un cognome che non risulta da nessuna parte (sì, ecco, giusto sul sito dell’INPS), perché secondo il Consiglio di Stato
Ai fini dell’identificazione della persona vale esclusivamente il cognome da nubile.
Però resta una roba senza senso.
A quanto ho capito in caso di unione civile ti viene chiesto cosa vuoi fare col tuo cognome, se vuoi assumere quello del partner, mantenere entrambi e in che ordine. Anche in questo caso ha una valenza sociale e non anagrafica, ma almeno scegli tu.
E così funziona per il matrimonio in altri Paesi, tipo in Svizzera tiè.
Poi scopro che è pure pieno di invasate che si scontrano con mille ostacoli pur di assumere il cognome del marito e rinunciare al proprio. Cambiano cognome, mica lo “acquisiscono”. Scusa la fonte ma il livello è questo.
E sì, lo so che ho comunque preso il cognome da un uomo, mio padre, ma il padre non si cambia. Non è che un giorno se lo può riprendere ‘sto cognome, come avviene in caso di divorzio. E poi comunque stiamo lavorando per emanciparci anche sul cognome da dare ai figli, dacci un secondo.
Invece non mi capacito di come si possa a un certo punto dire io non mi chiamo più così, da oggi ho un altro cognome perché mi sposo.
Ma ti rendi conto che anche Merkel è il cognome del primo marito da cui Angela (Kenser alla nascita) è divorziata? E lo sai che questa è una scelta che compie più del 70% delle donne sposate negli USA e quasi il 90% di quelle inglesi? Secondo questo articolo le ragioni principali sono due: 1) il patriarcato; 2) che solo se prendi il cognome di tuo marito ti senti davvero parte di una famiglia unita (cioè il patriarcato di nuovo).
Per te è tutto ok? Solo io ho l’impressione di essermi persa un pezzo di realtà fino a oggi?
Visto letto sentito 🙈🙉🙊
L’eruzione dell’Etna
Mi piace un sacco quando ricevo commenti e suggerimenti per la newsletter. Sembra di avere quasi una piccola community, anche se tu gli altri non li vedi perché mi scrivono via email, su whatsapp o in direct su instagram. No, giuro non sono amici immaginari. Credo.
L’ultimo suggerimento ricevuto e che accolgo molto volentieri è quello di Daniela che mi dice
Ma hai visto quanto è stata rosa l’eruzione dell’Etna?
No, mannaggia, me la sono persa. E allora eccola qua, guardiamocela insieme. Uno spettacolo folle. E dal minuto uno in poi una quantità di rosa da far impallidire la rubrichetta a seguire.
Pinkabbestia
Solo qualcosa di rosa
Du spicci
Quanto manca all’estate?
Westwing - € 34,99
Guilty Pleasure
Vuoi tornare sulla pasqua? Va bene. Un altro aspetto che non mi fa impazzire della pasqua è la centralità del cioccolato. Perché a me il cioccolato non piace poi così tanto. Non mi dispiace neanche, però, potendo scegliere, lo sostituisco con grande facilità sfondandomi di patatine, snack salati, cibi grassi, pizza, panini, tramezzini, tutto il junk food del mondo.
Ma il mio scarso amore per il cioccolato non vuol dire che non abbia adorato questo giga cuore che mi hanno regalato i miei amici.
Lo so che dice smash me e che c’è anche un martelletto ma se lo alzi è già aperto, un altro glitch.
Sì, siamo tornati sul mio compleanno, è più forte di me ma mi fermo subito e ti dico una cosa che mi piace della pasqua: la colazione salata.
Che poi la colazione è un pasto che io snobbo abitualmente. Perché di solito è dolce. E io se non c’è sale non mi appassiono. Quindi tiro dritto fino al pranzo senza battere ciglio. E al pranzo do grande importanza, non solo perché ci arrivo affamata ma anche perché ne riconosco il valore di pausa sacrosanta, specialmente quando si lavora.
Stai pensando che se mangio troppo salato è perché non sento i sapori? Ne sono convintissima anch’io ma voglio stupirti con questo studio, secondo il quale più si sentono i sapori e più si ha la tendenza a mangiare salato. I supertaster, cioè le persone più sensibili ai sapori, sembra abbiano bisogno di aggiungere sale per mitigare altri sapori, come l’amaro ad esempio.
Qui poi ci dicono addirittura che mangiare salato fa aumentare la fame ma fa anche produrre più acqua all’organismo, accelerandone il metabolismo. Mi stanno dicendo che se mangio più sale dimagrisco?
Lo so, su internet gli studi sul cibo coprono sempre l’intero spettro, dal se lo mangi muori al se non lo mangi comunque muori. Tipo il tonno che attenzione al mercurio però guarda quanta vitamina D. E la carne che è cancerogena ma sempre meglio dei carboidrati che sono da evitare ma poi attenzione al fegato.
Sì sì, che palle, bisogna mangiare tutto con moderazione. E infatti per scrupolo ti lascio qui un link che ti esorta a ridurre il consumo di sale, altrimenti poi ti ho sulla coscienza.
Saluti
Questa newsletter è una velleità che si è circondata di belle persone. Anche se tutti questi glitch possono disorientare, sentiti in diritto di commentare alla luce del sole, sia qui che su instagram. Siamo tra amici.